CLINICA H24+39.068182106EMAIL: info@veterinariasanfrancesco.comPRONTO SOCCORSO: 24 ORE SU 24

Piante, fiori ed erbe tossiche per i nostri animali

Veterinaria_articolo2.jpg

Piante, fiori ed erbe tossiche
per i nostri animali

autore:

Marianna Filareto, Medico Veterinario in Roma
Specializzanda in Malattie infettive, profilassi e polizia veterinaria


Le piante non solo abbelliscono le nostre case, ma riducono l’inquinamento, rendendo l’ambiente più salubre per l’uomo e per gli animali. Tuttavia, quando si progetta di adornare casa con piante (soprattutto esotiche), è bene conoscere quelle pericolose per i nostri amici a quattro zampe. L’ingestione o anche semplicemente il contatto con alcuni fiori ornamentali, piante da appartamento o arbusti da giardino può essere molto pericoloso e addirittura fatale. I soggetti più a rischio sono i cuccioli, che nel periodo della dentizione tendono a cercare sollievo mordendo ogni cosa, ma anche i gatti, che amano rosicchiare foglie e fiori per attirare l’attenzione o per bisogno di depurarsi.

Le piante più pericolose per il cane e il gatto sono:

  • Piante natalizie: la Stella di Natale è la prima incriminata, le sue foglie rosse possono provocare, sia nel cane che nel gatto, irritazione oculare, cheratiti, lacrimazione, congiuntiviti, stomatiti, vomito, scialorrea, diarrea. La prognosi è in genere favorevole con risoluzione dell’intossicazione. La seconda incriminata è l’Agrifoglio, pericolosa anche per l’uomo: le bacche rosse, se ingerite dal cane, possono provocare ipersalivazione, affaticamento, sintomi gastro-enterici per la presenza in esse di saponine, metilxantine e cianogeno, tutte sostante nocive. Attenzione anche al Vischio, le cui bacche sono ricche di alcaloidi che possono provocare vomito, atassia, midriasi, poliuria, ipotensione e morte per arresto cardiocircolatorio.
  • Piante tropicali: l’Abro, pericolosa soprattutto per il cane che, ingerendo i suoi semi contenenti abrina, può presentare debolezza, inappetenza, febbre e apatia; ma anche la Cycaris revoluta, pianta che può causare un’intossicazione piuttosto grave, con gastroenterite emoraggica, danni epatici, insufficienza renale, coagulopatie e la morte; lo Spatifillo, il cui stelo genera problemi gastroenterici, anche se in alcuni casi provoca emorragie e problemi respiratori; e infine il Filodentro, che può dare edema inguinale, stomatite, problemi respiratori.
  • Piante bulbose: l’Amarillide è tutta velenosa per il cane e i sintomi più importanti sono vomito, diarrea e coliche; in alcuni casi, potrebbe causare crampi, alterazioni del battito cardiaco e tremori. Anche l’ingestione di Ciclamino può provocare vomito e diarrea, a volte anche convulsioni se assunto in dosi massicce. Il cane può essere particolarmente incuriosito anche dalla forma dell’Iris, ma attenzione: può generare problemi gastroenterici. Attenzione anche al Tulipano: se i fiori vengono ingeriti, si avranno sintomi di natura gastroenterica, ma non gravi per il tuo cane. Infine prestate attenzione al Colchico: l’ingestione del bulbo o dei semi può dare collasso, paralisi muscolare e respiratoria e morte. Una pianta letale anche per gli esseri umani.
  • Piante coltivate: prima fra tutte l’Aglio, anche solo uno spicchio può intossicare il cane, che presenterà sintomi quali vomito, diarrea, anemia, ittero e sangue nelle urine. Attenzione anche alla Canapa: se ingerita, causa vomito, ipotermia, scialorrea, midriasi e nistagmo. Risaputa ormai la tossicità della Cipolla: se assunta in quantità discrete, genera anemia per emolisi e sangue nelle urine. Anche l’Erba medica può essere causa di dermatiti se il cane ne viene a contatto. Anche l’ingestione del Fagiolo comune crudo può provocare diarrea, gastroenterite e anoressia, così come della Fava, con cui il cane rischia problemi gastroenterici, febbre, ittero, pallore e un incremento del volume di fegato e milza. Anche l’ingestione di Lino può provocare crampi, vomito, tremori, alterazioni del ritmo sia respiratorio che cardiaco. Infine la Nicotiana: se ingerita, provoca dolori addominali, vomito, diarrea emorragica, bradicardia, problemi neurologici, ipersalivazione e letargia.
  • Piante ornamentali: tra le più comuni nei climi caldi e secchi abbiamo l’Aloe le cui foglie, contenenti un composto chiamato barbaloina, possono causare diarrea sanguinolenta e incremento dell’urinazione nel cane. Con l’ingestione dell’Anemone il cane rischia problemi gastrointestinali e, se assunta in grandi quantità, depressione respiratoria. Le foglie dell’Anturio possono dare sintomi quali diarrea, emorragie, vomito e difficoltà respiratorie. Molto diffusa nelle nostre abitazioni è l’Azalea: l’ingestione delle sue foglie può causare vomito, coliche, diarrea, depressione, nausea, tachipnea, scialorrea e anoressia. La Begonia è una pianta che nel suo insieme può generare intossicazioni nel cane, con gastroenterite facilmente risolvibile. Il Bosso è anch’essa una pianta molto tossica per il cane: può causare nausea, dolori addominali, vomito, scialorrea e può dare anche problemi cardiaci e respiratori. Una pianta che può essere pericolosa anche solo al contatto è la Calta palustre, che può dare dermatite nel cane. Attenzione soprattutto alla Cannabis sativa (Marijuana) che negli animali da compagnia può dare depressione del sistema nervoso centrale, incoordinazione, vomito, diarrea, aumento della frequenza cardiaca, convulsioni e coma. Anche tutte le parti del Crisantemo possono essere tossiche, soprattutto per il gatto, in quanto contengono piretrine, che possono dare disordini gastroenterici o sintomi più gravi quali depressione e incoordinazione. Particolarmente pericolose anche le foglie e il fusto del Croton, simile alla Magnolia, che può dare nel cane febbre, eczemi, vomito, coliche e diarrea sanguinolenta. La Dafne, pianta ornamentale sempreverde, se assunta dal cane può causare bruciore alla bocca, stato d’incoscienza con episodi convulsivi, diarrea sanguinolenta, coma e morte. Altro arbusto sempreverde, le cui foglie, radici e fusto possono essere tossici per il cane, è la Dieffenbachia: i sintomi sono piuttosto gravi, ma solo se c’è tumefazione laringea, con edema linguale, salivazione eccessiva, stomatite, problemi all’apparato digerente e problemi renali. Anche l’Edera, diffusa in tutta Italia, e l’Elleboro, possono causare nausea, diarrea, vomito, problemi respiratori, coma e perfino morte. Pericoloso anche il Ficus, che può causare sintomi gastroenterici, come vomito e diarrea. L’ingestione delle foglie e del bulbo del Giglio può causare nel cane vomito, inappetenza e apatia. Anche il Glicine, se il cane ne ingerisce i semi o i baccelli, può portare diarrea, forte vomito e dolori di carattere addominale. Il contatto con la Monstera può causare dermatiti o edemi a labbra e lingua; inoltre, genera ipersalivazione, problemi nella deglutizione, vomito, diarrea e, a volte, emorragie gengivali. Anche il Mughetto può essere particolarmente velenoso per il cane e causare diarrea, aritmie, vomito, crampi e problemi respiratori. Diffusissimo nei nostri giardini anche l’Oleandro, le cui tossine possono causare arresto cardiaco nel cane, ma anche nell’uomo. Sui nostri balconi non di rado possiamo trovare anche l’Ornitogallo: se il cane ne ingerisce il bulbo, può manifestare vomito, perdita d’appetito, apatia, insufficienza renale ed epatica. Non tutti sanno che anche i fiori della Primula possono essere pericolosi, soprattutto nel gatto, dove può dare sintomi gastroenterici e dermatiti da contatto. Attenzione anche al Rododendro, spesso confuso con l’Azalea, le cui foglie possono causare nausea, salivazione eccessiva, depressione, vomito, diarrea, coliche e problemi renali ed epatici. Pericolose anche le bacche del Solano, che causano gastroenteriti emorragiche, dolori addominali e problemi neurologici. Infine, attenzione anche alle siepi di Tasso, detto anche “pianta della morte”: l’ingestione di foglie, semi, legno e corteccia provocano tachicardia, bradicardia, problemi respiratori, modifiche della minzione, pupille dilatate, tremori che anticipano la depressione, morte dovuta a paralisi cardiaca o respiratoria.
  • Piante selvatiche: tra le intossicazioni più comuni abbiamo quella dell’Acetosa, che se assunta dopo la fioritura delle foglie, può provocare insufficienza renale nel cane. L’Arum Maculatum, che può provocare turbe del ritmo cardiaco. L’Atropa Belladonna: spesso impiegata per realizzare cosmetici, se ingerita dal cane può dare tachicardia, coma e paralisi del sistema nervoso parasimpatico. Comune nel nostri giardini la Bella di Notte, che contiene sostanze alcaloidi, resine e arabinosio che possono provocare nausea, vomito e dolori addominali, dermatite, aborto e perfino stati confusionali e pupille dilatate. Pianta velenosa per eccellenza la Cicuta: può condurre alla morte con sintomi neuromuscolari. Datura: può causare problemi alla vista, crisi di panico, aritmie, disorientamento, nausea, convulsioni e addirittura la morte. Particolarmente insidiosa anche la Digitale, tossica in tutte le sue parti, compresa l’acqua che viene a contatto con essa: se assunta in grandi quantità provoca aritmie piuttosto serie. Pianta erbacea velenosa è anche il Giusquiamo, che causa repentinamente incoscienza e morte, con grave scompenso cardiaco. Attenzione anche ai frutti e alle foglie del Lauroceraso, che contengono acido cianidrico, che causa anossia citossica, convulsioni, coma e morte. Negli ambienti temperati e umidi prestare attenzione anche ai fiori, ai semi e alle radici del Maggiociondolo: se ingeriti, possono provocare problemi allo stomaco, vomito e riduzione dell’assorbimento gastro-enterico. Attenzione anche alla pianta “magica” allucinogena per eccellenza, la Mandragora: i semi, se ingeriti, possono causare nel cane ipertensione, febbre, perdita di coscienza e insufficienza renale in pochissimo tempo. I semi del Noce vomica o albero della Stricnina sono molto velenosi e causano convulsioni violente, contrazioni tetaniche e paralisi respiratoria. Infine attenzione, nel cane, al Ricino: i semi di questa pianta, che contengono una fitotossina e un alcaloide, generano sintomi nell’arco di 18-24 ore, con gastroenterite, febbre, sete, ipertermia, edema buccale e della lingua, dolori colici e danni renali di grave entità. In alcuni casi possono giungere convulsioni e morte.

Se, nonostante tutte le precauzioni, sospettate che il vostro cane o gatto abbia ingerito una di queste piante non inventate manovre di soccorso: l’unica mossa sicura è recarsi subito dal veterinario!


SE HAI BISOGNO DI UNA CONSULENZA, CONTATTACI

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *


ABIVET SOCIETA' BENEFIT a r. l. © 2022. All rights reserved. Privacy policy