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GDV: dilatazione\ torsione gastrica. Sintomi e trattamento

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GDV: dilatazione\ torsione gastrica. Sintomi e trattamento


Francesca Calamusa  Autore: di Francesca Calamusa, Medico Veterinario in Roma


La sindrome da dilatazione-torsione gastrica, nota come GDV (Gastric Dilation/Volvulus) è una gravissima patologia che frequentemente colpisce i cani e che, se non riconosciuta tempestivamente e trattata entro poche ore, può avere esiti letali (35-50%). Come si evince dal nome, è una patologia a carico dello stomaco che ne determina la dilatazione eccessiva per la presenza di gas o liquidi al suo interno e spesso accompagnata da torsione dell’organo su se stesso. Se lo stomaco si torce a sufficienza (rotazione di 180°-360°) lo svuotamento gastrico è ostruito e si instaura una dilatazione gassosa progressiva. Questa massiccia distensione gastrica comporterà la contemporanea occlusione dei vasi sanguigni con conseguente diminuzione di apporto di sangue fino alla necrosi della parete dello stomaco. Inoltre la milza, essendo adesa alla parete dello stomaco, ruoterà con esso andando incontro a congestione e aumento di volume con conseguente aggravarsi del quadro clinico.

Fattori predisponenti e cause scatenanti

Non si conosce la causa esatta che scatena la patologia, ma vi sono sicuramente dei fattori predisponenti quali: predisposizione di razza legata alla mole dell’animale, in quanto si osserva principalmente nei cani di taglia grande e medio-grandi a torace profondo. Tra questi, le razze maggiormente esposte sono: Alano, Pastore Tedesco, Terranova, Dobermann, Mastino Napoletano, San Bernardo, Setter Irlandese, Dogue de Boedeaux, Pastore Maremmano e relativi incroci. Tra i cani di media taglia si è riportata, invece, una maggiore incidenza negli Shar-pei e nel Basset Hound, mentre i cani di taglia piccola raramente sono colpiti da questa patologia. Altro fattore predisponente è sicuramente l’età avanzata per la maggiore lassità dei legamenti che mantengono in posizione lo stomaco.

Tra le cause scatenati vi sono:

  • ingestione di pasti troppo voluminosi o cani che mangiano troppo velocemente e con voracità;
  • somministrazione giornaliera di un unico pasto;
  • attività fisica subito dopo i pasti che creano un movimento che interessa lo stomaco.
  • diete con alimenti poco digeribili e grossolani;

Come prevenire

Molto importante è la prevenzione per ridurre il più possibile l’insorgenza di questa patologia mettendo in atto alcuni accorgimenti:

  • dividere il pasto giornaliero in più porzioni, anche tre se necessario (in relazione allo stato funzionale del soggetto e l’età). La somministrazione di un pasto unico comporta un eccessivo carico per lo stomaco, che passa la gran parte del tempo vuoto e a dimensioni ridotte per poi riempirsi di colpo e dilatarsi con tutta la dose giornaliera. Suddividendo in due o più pasti, l’organo di dilata periodicamente con una distensione moderata proporzionale alla razione. A questo è collegata anche la produzione di acidi da parte dell’organismo, che è ben maggiore per le grosse quantità di alimento e quindi comporta irritazione, cattive fermentazioni (ulteriore gas) e difficoltà di svuotamento dell’organo. Minore sarà la quantità di cibo assunto minore sarà anche la quantità di acqua che il soggetto ingerirà subito dopo, lo stomaco sarà dunque meno dilatato e meno appesantito e soggetto a minori spostamenti;
  • i pasti devono essere regolari;
  • impedire l’attività fisica poco prima e circa due ore dopo il pasto. Con ciò si intendono anche la discesa delle scale e tutte quelle posture che mettono la testa in basso rispetto al resto del corpo, proprio perché questa posizione favorisce la rotazione;
  • limitare tutti gli stress al momento del pasto, in quanto un cane che mangia con poca tranquillità tende a essere più vorace e ad assumere molta aria (aerofagia).
  • limitare la velocità d’assunzione del cibo sia per appetito (il cane che mangia una sola volta al giorno) sia per voracità (ciotole apposite che aumentano il tempo di consumazione del pasto);
  • evitare alimenti contenenti troppi grassi e somministrare alimenti iperdigeribili per favorire lo svuotamento dello stomaco.
  • gli alimenti non devono essere conservati per periodi troppo lunghi e in condizioni inadeguate.

Come riconoscere la GDV

I segni clinici possono essere molteplici:

  • irrequietezza;
  • salivazione;
  • conati di vomito improduttivi;
  • sete intensa;
  • marcata distensione addominale anteriore;
  • il cane può lamentarsi quando viene esercitata pressione sul suo addome, appare letargico, ovviamente a disagio, cammina in modo rigido, tiene la testa abbassata.

Data la gravità della patologia, qualora vi sia anche il minimo sospetto di dilatazione/torsione gastrica, è di fondamentale importanza recarsi subito presso una struttura veterinaria che intervenga tempestivamente.

Diagnosi

È il più delle volte clinica con conferma radiografica.

Trattamento

Per prima cosa si procede con una terapia medica volta a stabilizzare l’animale in fase di shock, con somministrazione di fluidi, sedazione dell’animale, per poi procedere alla decompressione dello stomaco, mediante l’utilizzo di una sonda oro-gastrica e lavaggio dello stomaco con acqua tiepida per rimuoverne il contenuto e ripristinare i valori normali a livello del sangue e cardiocircolatori.

Una volta stabilizzato l’animale, si può procedere chirurgicamente per riposizionare lo stomaco, se in torsione, ed eseguire una gastropessi, ovvero adesione dello stomaco alla parete addominale per prevenire recidive.

Una gastropessi preventiva può essere effettuata in soggetti giovani appartenenti a razze particolarmente predisposte al fine di prevenirne il rischio di insorgenza.


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