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Abbaiare: comportamento anomalo o no?

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Abbaiare: comportamento anomalo o no?


Manuel FeliciAutore: di Luca Buti, Medico Veterinario in Roma
Master di II livello in Medicina Comportamentale degli animali d’affezione


Molte volte quelli che noi consideriamo problemi del comportamento si rilevano normali comportamenti canini soltanto esibiti al momento e/o nel luogo sbagliato per noi.

Il cane discende direttamente dal lupo; se osserviamo alcuni comportamenti nel lupo, li riteniamo assolutamente naturali; gli stessi comportamenti, adottati dal nostro cane possono essere considerati problemi. In altre parole, non è il comportamento in sé ad essere innaturale per il cane, ma il momento e/o il luogo in cui è posto in essere. Quell’ambiente, infatti, è naturale per noi ma non lo è per il nostro cane.

Prendiamo ad esempio l’abbaiare: che un cane abbai in cima a una montagna per dare l’allarme all’arrivo di un intruso nei pressi di uno chalet isolato non solo è naturale, ma anche ben accetto dai proprietari; che faccia la stessa cosa in un condominio ogni volta che qualcuno si avvicina al portone, o per qualsiasi altro rumore percepisca, non solo è innaturale per quell’ambiente, ma diviene spesso un problema serio per il proprietario.

Esaminiamo l’abbaiare dapprima in “natura”. Nel lupo, e quindi anche nel cane, l’abbaio rende noto l’avvicinarsi di un potenziale pericolo, o richiama l’attenzione di qualcuno che in quel momento non sta prestando attenzione; in genere è emesso da individui non dominanti per richiamare l’attenzione di soggetti appartenenti al proprio nucleo, gerarchicamente superiori a loro, e persisterà finché ci sara risposta di questi ultimi, e sarà tanto più rinforzato quanto maggiore sarà l’intensità della risposta dei “più alti in grado”. Tenderà invece ad attenuarsi in maniera direttamente proporzionale alla neutralità della risposta dei superiori; più precisamente avrà un picco all’inizio e poi scenderà di intensità.

Quindi, se il nostro cane abbaia continuamente per ogni rumore, macchina che passa in strada o persona/cane che si avvicina, più noi lo sgrideremo, insulteremo, puniremo verbalmente, più attenzione gli daremo, che è esattamente ciò che il nostro cane sta cercando. Non faremo altro che premiare la sua richiesta di attenzione.

Se questo abbaio è per noi indesiderato, a questa richiesta (assolutamente naturale) del nostro cane noi proprietari, gerarchicamente superiori, non dovremmo fare altro che dare risposte neutre o addirittura assenti, come fare finta di nulla, di non accorgersene, mettendo in atto quello che stavamo facendo fino a quel momento. Esattamente come farebbe un “alfa” in presenza di un abbaio di un inferiore in gerarchia, di fronte a uno stimolo che l’alfa stesso ritiene essere insignificante e comunque non una minaccia.

Quindi, molto meglio far finta di nulla, non dire nulla, continuare a fare quello che stavamo facendo con naturalezza, attendendo con molta pazienza che il cane, non avendo avuto risposta alla sua richiesta di attenzione da noi gerarchicamente superiori, affievolisca il suo abbaiare che potremmo vedere trasformato in uno sbuffo, fino alla cessazione dell’abbaio stesso.

Ripetiamolo: tanta, tanta pazienza e soprattutto costanza da parte di noi “alfa” nel somministrare sempre risposte negative a questa forma di richiesta di attenzione porterà dapprima al ridursi della intensità e della frequenza del comportamento indesiderato, fino a giungere alla pressoché totale scomparsa del comportamento stesso.


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